Un riso della varietà lungo A, che nasce dall’incrocio tra riso Arborio e Stirpe 136, coltivato in queste zone dal 1977. Si tratta di una varietà meno conosciuta del Carnaroli, ma dalle caratterisctiche simili: chicco di grandi dimensioni, traslucido e consistente, con una grande capacità di tenere la cottura.
Grazie all’amido che rilascia durante la cottura, il Baldo ha infatti una particolare capacità di assorbimento dei condimenti. Per questa sua qualità è consigliato nella preparazione di ottimi risotti che potranno risultare facilmente cremosi, ben mantecati e ben amalgamati ma anche per arancini e minestre. Un consiglio? Servirlo al dente e controllare che sia un Baldo Classico, perchè proprio come il Carnaroli quello che si trova in commercio spesso non è il vero Baldo, ma una varietà più recente come il Galileo, che viene fatta rientrare nella stessa categoria merceologica