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Cavoli: come mangiarne di più

Quanti tipi di verdure vi vengono in mente quando pensate alla parola cavoli?

Di sicuro vi saranno venute in mente la verza o al cavolo cappuccio, ma l’elenco è molto più vasto.


Le Brassicacae o Cruciferae sono una delle famiglie di piante erbacee con la più alta densità di biodiversità (si parla di circa 4000 specie, ovviamente non tutte ad uso alimentare) e soprattutto la zona del bacino del Mediterraneo è quella con la maggiore varietà disponibile.


Le verdure appartenenti a questa famiglia sono davvero molte: tra queste troviamo la Brassica (cavolo, rapa, cavolfiore), la Sinapis (senape), il Raphanus (ravanello), l’Eruca (rucola).

Spesso questi ortaggi vengono consumati cotti e per evitare lo sprigionamento di quello sgradevole odore tipico di zolfo, che viene prodotto durante la loro cottura, un consiglio è quello di farlo il meno possibile (meno di 10 minuti al vapore o appena scottati in acqua bollente).


Queste verdure sono talmente ricche di proprietà benefiche (antiossidanti, antitumorali, antinfiammatorie) che per mantenerne intatte tutte le proprietà nutrizionali sarebbe addirittura meglio consumarle da crude.


Un modo per poter consumare tutto l’anno i cavoli, anche quando non sono più di stagione è quello di fementarli e conservarli nella loro salamoia per molti mesi. La fermentazione permette infatti di preservare le verdure e le loro proprietà, ma anche di arricchire il nostro prezioso microbiota intestinale.


Quale periodo migliore per iniziare a farlo se non l’autunno, quando le varietà disponibili contemporaneamente sono di di più, per far scorta di queste verdure?

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