
In attesa di realizzare un centro di documentazione aperto al pubblico, la Fondazione offre le riedizioni dei libri di Bernardino del Boca, i DVD di molte sue conferenze, incontri di divulgazione ed approfondimento con testimoni e continuatori del suo messaggio umano e spirituale.
www.fondazionebernardinodelboca.it
Bernardino del Boca (1919-2001) è stato un importante maestro spirituale dell’Occidente. Dotatofin dalla tenera età del dono della chiaroveggenza e di qualità spirituali non comuni, cresciuto con la
nonna teosofa e quindi educato ai principi teosofici di fratellanza, di ricerca delle affinità tra le varie
religioni e di ricerca interiore, durante il suo soggiorno in Tailandia e a Singapore nell’immediato
secondo dopoguerra come console onorario incontrò la spiritualità tramandata nei templi cinesi,
quella buddhista e quella animista, e, come lui racconta, fu iniziato in un’isola misteriosa a una vita
di servizio.
Tornato in Italia ha insegnato nella scuola pubblica, ha tenuto conferenze, scritto libri, fondato (nel
1970) e curato negli anni la rivista L’Età dell’Acquario, dipinto quadri, realizzato collages, e si è
occupato dei carcerati. Un elenco per nulla esaustivo delle sue opere poiché tanto è stato il suo
lavoro sul piano spirituale e l’aiuto che ha saputo dare a molte persone che ne avevano bisogno così
come tanti i semi gettati nel cuore di molti alla ricerca di un senso nella vita.
Bernardino ha seminato anche sogni e ha allacciato con un lavoro infaticabile tanti fili sparsi
ovunque nel mondo attraverso le lettere che scriveva, le innumerevoli riviste e i notiziari che
riceveva, nel rintracciare i segni di un’evoluzione nell’umanità. Ha portato avanti negli anni l’idea
che intorno al 1975 avrebbe avuto inizio un cambiamento di coscienza che avrebbe segnato
l’avvento di una nuova era, l’età dell’acquario, basata sulla ricerca della saggezza e sul
superamento dell’egoismo, della paura e dell’ignoranza. I segni di questo inizio sono stati da lui
individuati un po’ ovunque nel mondo e gli indirizzi di associazioni, persone e movimenti che li
esprimevano sono stati da lui raccolti in quel libro che gli è costato un’immane fatica cioè la Guida
Internazionale dell’Età dell’Acquario (1975).
Ripeteva instancabilmente che bisogna imparare a controllare la mente, la “nostra pazza di casa”
,come la chiamava, soprattutto usando il cuore e dunque mettendo in atto quelle energie che dal
cuore sgorgano attraverso quelli che lui chiamava “i fuochi puri”, cioè l’affetto, la compassione, la
simpatia e la neutralità, per potersi evolvere ed aprire le porte sulla parte spirituale che è in noi e
ovunque intorno a noi. Insegnava che la nostra realtà materiale è solo māyā, la risultante di un’altra
realtà e di un complesso di cause che abbiamo seminato con i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i
nostri sogni.
Dopo la pensione Bernardino, realizzando un desiderio che aveva seminato da tempo in molti cuori,
ha voluto fondare un Villaggio dove lo sviluppo della consapevolezza spirituale fosse
maggiormente possibile vivendo a contatto con la natura. Non a caso sognava la realizzazione di un
museo dell’animismo, per far conoscere quella cultura che è alla base di tutte le culture
dell’umanità, a partire dallo shamanesimo, e continua a convivere ancora oggi con altre religioni.
Un esempio di questa conservazione dell’animismo che Bernardino conosceva bene è la Birmania a
cui dedicò un libro (1989) e da cui portò in Italia un numero considerevole di statuette e un piccolo
tempio dedicato agli spiriti della natura, che in Birmania chiamano phi.
Rapportarsi empaticamente con la natura, di cui siamo parte, vivendo pienamente dentro di noi il
momento presente usando il cuore, ci porta a sviluppare la consapevolezza vera (non solo
nozionistica) dell’unità spirituale del tutto, ci permette di essere felici, ci aiuta a innescare quelle
energie buone e positive che costruiscono attraverso i nostri pensieri e le nostre buone azioni quel
karman positivo di cui tutti abbiamo bisogno. La contemplazione della bellezza (che Bernardino in
particolare ci ha insegnato attraverso la sua prefazione allo Yoga della Bellezza di L.J. Bendit, 1975)
ci permette di entrare in contatto con la nostra anima.
Bernardino ha di fatto precorso quella spiritualità vissuta di cui si vedono vari esempi oggi, non
fatta di dogmi ma di esperienze, ricerca, consapevolezza, stili di vita. Con il suo sentire e con l’aiuto
di energie spirituali (a cui ha dato dei nomi nuovi) ha individuato le tracce che poi sarebbero
diventate percorsi generatori di altri percorsi in tutti gli ambiti delle culture umane, caratterizzati dal
tendere verso l’armonia tra uomini e tra uomini e animali, uomini e natura. Un risveglio che in
qualche modo ha anche saputo determinare immettendo linfa nei cuori delle persone, nei luoghi che
visitava e in cui viveva, risvegliando energie latenti, come fiori di loto in boccio.
Opere di B.del Boca:
Nightly face (Singapore 1948), Nawa Sangga (Sidney 1949), La lunga notte di Singapore (Milano
1951), Storia dell’antropologia (Milano 1961), Antropologia (due volumi per l’opera Museo
dell’uomo, Milano 1964), La dimensione umana (Torino 1971) Guida internazionale dell’Età
dell’Acquario (Torino 1975), Singapore-Milano-Kano (Torino 1976), La quarta dimensione
(Torino 1977), La casa nel tramonto (1980),La dimensione della conoscenza (Torino 1981),
Iniziazione alle Strade Alte (Torino 1985), Il segreto (Torino 1986), Il servizio (Torino 1988),
Birmania, un Paese da amare (Torino 1989). E inoltre: articoli vari sulla rivista L’Età
dell’Acquario da lui fondata e diretta, prefazioni ai Quaderni dell’Età dell’Acquario, cura dei tre
volumi sull’esoterismo dell’opera Universo della parapsicologia e dell’esoterismo (Milano 1980).
Sull’opera artistica di B.del Boca: Bernardino del Boca, il fuoco sacro della bellezza, catalogo della
mostra presso il Broletto di Novara (febbraio-marzo 2017) e Marina Tappa Sogni (2011) , entrambi
pubblicati dalla Fondazione Bernardino del Boca.
Maria Luisa Tornotti